DIABETE TIPO 1 BAMBINI E INDENNITA’ DI ACCOMPAGNAMENTO

 

diabete 1

VA RICONOSCIUTA L’INDENNITA’ DI ACCOMPAGNAMENTO AI BAMBINI AFFETTI DA DIABETE MELLITO DI TIPO 1

In una causa da me patrocinata presso il Tribunale di Treviso è stato affrontato il tema del diritto all’indennità di accompagnamento in favore dei bambini affetti da diabete mellito di tipo 1

Il Tribunale ha stabilito che l’indennità di accompagnamento va riconosciuta al bambino diabetico nei termini in cui questi, per la sua età, necessiti di continua assistenza per il compimento degli atti ordinari della vita quotidiana, in raffronto con i bambini di pari età.

IL CASO

A. è una bambina di 9 anni a cui è stato diagnosticato il diabete mellito di tipo 1, ovvero quello denominato anche insulinodipendente.

A causa del diabete la vita e le abitudini di questa bambina sono state letteralmente stravolte a partire dalle restrizioni dietetiche, dai continui controlli capillari della glicemia anche di notte, dalle quotidiane e numerose iniezioni di insulina.

Da quel momento la piccola A. necessita di supervisione in ogni contesto della sua vita: i suoi genitori devono sempre essere presenti anche quando la bimba va in gita scolastica o alle feste di compleanno.

La complessa gestione della malattia non si riduce quando alla bambina viene applicato un microinfusore a livello addominale: si tratta di un apparecchio collegato al sensore di glicemia già posizionato sul braccio della piccola che ha la funzione di rilasciare l’insulina a seconda dei valori glicemici rilevati dal sensore.

Se, da un lato, questo apparecchio ha consentito alla bimba di non essere sottoposta a continue e dolorose iniezioni, dall’altro lato, non ha affatto semplificato la gestione della malattia.

Il microinfusore necessita infatti di essere programmato in coincidenza ad ogni pasto della giornata ed in base alla composizione del cibo e dei carboidrati che la bambina assumerà in quel momento.

Il microinfusore, inoltre, deve anche essere calibrato quotidianamente attraverso dei controlli capillari perché i valori del sensore non sempre sono corretti e vanno verificati in modo da modificare tempestivamente la terapia, se necessario.

E’ chiaro che tutte queste attività non possono essere compiute autonomamente da un bambino ed è sulla base di queste considerazioni che i genitori di A. hanno fatto domanda per il riconoscimento dell’indennità di accompagnamento, ma la commissione medica ha respinto la loro richiesta.

A questo punto, i genitori di A. non accontentandosi della valutazione espressa, hanno convenuto l’INPS in Tribunale vincendo la causa.

LA DECISIONE

Il Tribunale di Treviso ha riconosciuto il diritto all’indennità di accompagnamento alla piccola A. avendo accertato che il diabete tipo 1 impone, nel caso di specie, “la necessità di continua assistenza per il compimento degli atti ordinari della vita quotidiana anche in raffronto con i bambini dell’età di A.

Il sintesi, il Tribunale ha ritenuto sussistente il diritto all’indennità di accompagnamento valorizzando alcuni dati tra i quali, in particolare:

la bambina debba essere assistita in ogni pasto per stabilire quantità e qualità dei cibi a seconda dei livelli glicemici riscontrati

l’assunzione del cibo debba essere preceduta e seguita dalla rilevazione dei livelli glicemici

Tutte attività che implicano competenze e consapevolezze che un bambino non può avere e che sono quindi affidate all’adulto di riferimento.

Pertanto, sottolinea il Tribunale, al fine di verificare il diritto all’indennità di accompagnamento, va raffrontata la ben diversa situazione dei coetanei che nella normalità mangiano liberamente senza bisogno di stringenti verifiche di quantità e qualità di cibo da ingerire.

La sentenza ha espresso anche alcune considerazioni sull’utilizzo del microinfusore affermando che tale apparecchio non modifica la continua assistenza che i genitori debbono comunque prestare alla figlia.

DIABETE TIPO 1 BAMBINI E INDENNITA’ DI ACCOMPAGNAMENTO